Uno sguardo senza preferenze


Le Zebre de Belleville - Paris

Questa la location del romanzo di Daniel Pennac "La Prosivendola".

Julie appare tra le pagine, un pò qua un pò la, sempre comoda, a suo agio. E quando sparisce, inghiottita dalla trama narrativa, sembra che tutto si ricami in funzione della sua ricomparsa.
Julie è un personaggio che non può non colpire l'immaginario maschile al pari di quello femminile, scatenando emozioni forti e durature.




Tratto dal romanzo "La prosivendola"
"La natura aveva attribuito a Julie il ruolo della bella donna. Prima il bel neonato, poi la bambina radiosa, l’adolescente incomparabile e infine la bella donna.
Questo le creava un vuoto attorno: la distanza dell’ammirazione.
Appena la vedevano, si ritraevano, per quanti fossero. Ma la distanza era resa elastica dal desiderio di avvicinarsi, di sentire l’odore di quel corpo, di penetrare l’alone di quel calore, di toccarla insomma.
Erano attratti e tenuti a distanza. Julie conosceva da sempre la sensazione di vivere al centro di uno spazio pericolosamente elastico, costantemente teso.
Pochi avevano osato penetrare in quel cerchio. Eppure non era una donna altera, aveva soltanto acquisito molto presto lo sguardo delle persone molto belle: uno sguardo senza preferenze".


























                                     


TEORIA DEL GOVERNATORE CORRENCON (il padre di Julie)
Ci sono soltanto due razze sulla terra, diceva il governatore coloniale Correncon, i molto belli e i molto brutti.
Nessuno osa guardare i molto brutti, per paura di ferirli, e i molto brutti muoiono di solitudine, a causa della delicatezza universale.
Quanto ai molto belli, tutti li guardano, ma loro non osano guardare nessuno, per paura che gli si salti addosso. E i molto belli muoiono di solitudine, a causa dell’ammirazione universale.

Julie sapeva quel che aveva sempre saputo, la sola ragione per cui aveva amato quei due uomini, e soltanto quei due (il padre e Benjamin, il suo fidanzato): "Erano il commento al mondo".

BENJAMIN CI PARLA DI JULIE
Ecco. Anche Julie si è addormentata. E’ tutta calore tondo. Mai visto un raggomitolamento più abitabile, dalle curve perfettamente mie. Come se tutte le sere, mi infilassi nella custodia di un violoncello. Ed è stato lì, contro il velluto bollente della sua pelle, che ho sussurrato all’orecchio di Julie la più bella dichiarazione d’amore che ci sia.
Ho detto: Julie… … …Julie, io ti amo precisamente.